Aprile 23, 2024

Planetspin

Pesca in mare e acqua dolce

PAROSC, autocostruzione esche da spinning

Quando la passione per la pesca a spinning ti porta a scoprire anche il mondo dell’ autocostruzione (artificiali) non puoi non conoscere Parosc.

In questa piccola intervista, realizzata per gli amici di planetspin, lo conosciamo ed abbiamo anche l’opportunità di vedere alcune sue nuove realizzazioni, ideate anche per la pesca in mare.

L’ INTERIVSTA
Mi presento, sono Paolo Roscigno, costruttore amatoriale di esche per la pesca a spinning. Nato nel 1974 a Torino e appassionato dalla pesca a spinning non da molto tempo,

 
il mio primo amore è stato il modellismo statico dove realizzavo e dipingevo miniature di soldatini, aerei da guerra, automobili e altri oggetti.
Per alcuni anni non mi ero neanche fatto la licenza di pesca e mi recavo in zone a pagamento come laghetti privati o simili, nessuno mi ha mai insegnato nulla, la mia curiosità mi ha sempre spinto a capire da solo le cose come funzionano e come devono essere fatte. Passato il periodo della pesca in laghetto con galleggiante, mi sono innamorato delle esche artificiali che vedevo nei negozi di pesca e allora ho incominciato a provare questa tecnica per me nuova.

L’ AUTOCOSTRUZIONE
Che bellezza, è una tecnica stupenda, che ti coinvolge a tal punto che diventa quasi una droga e il tempo quando si pesca vola come un lampo.
Non sono comunque un grande esperto di tecniche  di pesca, ma la mia passione del modellismo collegata al colpo di fulmine che ho avuto con gli artificiali, mi ha permesso di incominciare a provare a costruirmi da me queste esche.
A questo punto ho realizzato il fatto che non era poi così semplice, non tanto per la rifinitura dei pezzi, ma il capire come funzionano e quali regole della fisica entravano in gioco. Di certo non mi sono andato a studiare tutte le leggi della fisica, ma ormai internet è una vera enciclopedia dove sfogliando vari siti, sia italiani che esteri, ho appreso le nozioni fondamentali per la costruzione delle esche.

QUALCHE CONSIGLIO
Poi c’è da notare il fatto che non esistono regole matematiche, molti mi chiedono come partire da zero per la costruzione anche di un semplice minnow, ma la cosa migliore non è dare le misure esatte e il peso preciso da inserire, ma provare a realizzarlo senza riferimenti testando varie alternative. Io ho iniziato così, facevo un pezzo, lo provavo e poi lo sistemavo, ma non mi fermavo lì perché volevo capire cosa succedeva voler dire aggiungere o togliere del peso, volevo vedere come nuotava il mio pesciolino con la paletta inclinata di un angolo o altro, solo così si potranno capire a cosa servono alcuni accorgimenti.
Questo è un po’ la mia storia e volevo solo aggiungere una cosa rivolgendomi a chi volesse o sta già affrontando il mondo dell’autocostruzione; mai pretendere che il primo pezzo funzioni subito, lasciate stare le rifiniture che dovranno essere considerate solo al momento che hai il pezzo definitivo e poi come nota fondamentale, “non avere fretta di finire e paura di imparare, siate curiosi”.

NOVITA’ 
Passiamo alla presentazione di due nuove esche che possono essere utilizzate sia in mare che in acqua dolce, (ovviamente in base alle differenti colorazioni) soprattutto per il trattamento di verniciatura che hanno subito, infatti, dopo la lavorazione e aver cartavetrato bene il legno, ho dato un paio di mani come fondo e impregnante del legno con della resina epossidica. In questo modo ho già rinforzato il corpo per gli impieghi più duri.
Dopo la verniciatura ecco altre due strati di resina.
La caratteristica di questi artificiali è che non sono con la classica paletta, ma sono tutti ricavate dal legno sia come prolungamento del corpo, che come aggiunta allo stesso. Vado a presentarvi l’ultima sfornata:

parosc

Questo è un minnow da 9cm galleggiante da 14gr (in legno obeche) ; la parte della paletta è stata ricavata tutta dal legno senza incollare nulla… è stato un duro lavoro perchè ho dovuto creare “come una palla” in testa all’artificiale e poi ho rimosso quello in eccesso… troppo lungo, ma carino esteticamente.
Poi ho realizzato un classico popper di superficie che il taglio inclinato per un duplice impiego… popper con canna alta e simil minnow affondante in recupero con canna bassa:

Lunghezza 9cm x 11gr (in legno obeche)
Nei successivi modelli, ho internamente effettuato uno scasso per ospitare le sfere d’acciaio che si posizionano al fondo per effettuare un pulito e lungo lancio… una volta entrato in acqua e posizionato in assetto galleggiante basta un leggero strappo per far spostare le sfere in avanti ed agevolare l’affondamento durante il recupero
Primo modello:

parosc

Un minnow jerk con testa tagliata piatta anch’essa ricavata come il minnow da una bombatura e poi tagliata di netto… in questo caso la testa è una vera paletta.
Lunghezza 1cm x 14gr (in legno obeche)
Schema interno:
Secondo modello:

parosc

Un minnow popper con testa tagliata piatta anch’essa ricavata come il minnow da una bombatura e poi tagliata creando una sorta di “L” a 90° che funge da paletta e schizza un pò se jerkato a canna alta.
Lunghezza 11cm x 13gr (in legno obeche)
Schema interno:

parosc

Per il momento è tutto, ringrazio gli amici di planetspin per la lettura e vi lascio il mio sito di riferimento per altri dettagli e contatti: http://www.parosc.com/