Marzo 28, 2024

Planetspin

Pesca in mare e acqua dolce

REPORT, a spinning in Sardegna, con una tecnica “alternativa”

In questo articolo realizzato per noi da Luigi di SPINNING SARDEGNA, conosciamo una tecnica di pesca molto alternativa.

Ovviamente la chiave di lettura è molto ironica, in quanto scopriremo in modo simpatico, un modo “alternativo”, se così possiamo definirlo, di attrarre la buona sorte… ma non vi anticipo altro, leggiamo cosa ci scrive il nostro amico Gigi:

Prima di diventare una guida professionale di pesca A.I.GU.P.P ho fatto un percorso lungo fatto di studio degli spot

che attualmente frequento, sia da solo, che con amici e soprattutto con gli ospiti.
Una ricerca fatta di levatacce al freddo e al caldo: mattina, alba, tramonto, notte, maree, cambi di luce, esche artificiali, bisogna considerare una vasta variabile di fattori, per far sì che un uscita/ escursione di pesca, vada a buon fine.

Ma la cosa più bella è stare con i visitatori, la gente (che in questo periodo mancano davvero tanto) e amo stare a contatto con la natura. Qui in Sardegna abbiamo la fortuna di viverla ancora selvaggia e quasi incontaminata.

Ogni tanto mi fa piacere ricordare quando ero alle prime armi. La data e un pò vecchia, stiamo parlando di una quindicina, se non una ventina di anni fa.
Dopo varie uscite e vari “miei” cappotti con i miei compagni di pesca e Domenico, mio “compare”, ho iniziato questa tecnica: la tecnica del pianto appunto… che consisteva nel “ma io non so pescare, sbaglio nel recupero, non prenderò neanche un pesce” e cosi via… insomma sempre un lamentarsi di continuo In qualsiasi condizione e spot.

Come sempre in una domenica di libertà da lavoro e dalla mia signora, decidiamo di andare a pesca in uno spot dove stavamo battendo già da qualche uscita. Ovviamente ancora non ero una guida.
Sveglia presto e ritrovo al punto d’incontro… colazione e via si parte.
La strada è lunga, quasi 70 km per arrivare sullo spot, ma la voglia è tanta. Le condizioni meteo quasi perfette, in teoria, segnate tutte su un quaderno fatto a posta per le catture: mare in scaduta, bassa pressione e marea in salita e cambio di luce all’alba.

Arriviamo al primo spot e le condizioni si rivelano quasi perfette.

Andiamo in una spiaggia dove si creano diversi canaloni e si inizia a lanciare. Io inizio con la mia tecnica, la famosa tecnica del pianto, dopo una serie di lanci ecco la canna di un amico fa sbaaammm.
Dopo qualche minuto la prima regina e presa, purtroppo non ho la foto, ma è stata liberata.
Dopo altri lanci vani e qualche quarto d’ora cercando spigole in un canalone lungo una spiaggia nel nord Sardegna. Cambiamo spot e facciamo qualche km più avanti spostandoci verso ovest e dopo un’altra serie di lanci, ma ecco compare che fa boom!!! Di questa regina ne ho la prova eccola!!!

Ci spostiamo ancora, io sto sempre piangendo con la mia tecnica, i miei amici e Domenico decidono di andare a sinistra, verso una scogliera un altro amico rimane in spiaggia e io solo soletto vado a destra dove vedo due frangenti. Uno un pò più grande degli altri, in mezzo delle rocce che affiorano durante la schiumata.
Faccio 5 lanci con un angel kiss (esca a cui sono molto affezionato), ma niente. Allora decido di cambiare e mettere su un sasuke 120 sardina due lanci e sento un boom secco, ferro e sbaammm!!!
Non è possibile ho incagliato con il pesce allamato e ora perdo l’artificiale. Vedo una spigola che rimane ferma in corrente ma il tempo di battere ciglio e parte, è lei la regina che non ti aspetti!!!
La recupero un pò a fatica e dalla gioia esplodo gridando e ridendo.

Ritorno nella spiaggeta a due passi, chiamo i miei amici (che sicuramente hanno sentito le grida e allarmati) mi raggiungono correndo. È un bel pesce, qualcuno esclama da lontano… poi appena arrivano i complimenti che fatti da loro hanno molto valore, in quanto più bravi di me.

Mi tremavano le ginocchia, ragazzi questa esperienza non la dimenticherò mai.

Questa piccolo racconto e quello che voglio trasmettere alla gente che vorrà venire a pesca con me, cercando di comunicare che le emozioni che questa passione può darti, sono davvero immense.