Le Iene e la pesca illegale delle seppie: quando la denuncia sfiora la contraddizione

Nella puntata di Le Iene trasmessa su Italia 1 a fine maggio 2025, l’inviato ha documentato l’utilizzo di nasse irregolari e boe illegali su coste tirreniche, denunciando la pesca illegale della seppia.

A tenere banco è stato un volto popolare su TikTok per i contenuti legati alla pesca e alla difesa del mare, con oltre 200.000 follower.

Il suo impegno ambientale è innegabile, ma pesa un passato fatto di multe legate a strumenti non conformi: leggendo i commenti sul web, gli utenti scrivono che questo è un dettaglio che Le Iene, pur puntando su di lui, avrebbero dovuto approfondire.

In un contesto dove l’obiettivo era smascherare un fenomeno ambientale serio, il popolo del web dice che affidarsi a una voce che ha posizioni ambigue rischia di oscurare l’urgenza del tema economico-ecologico: non si parla semplicemente di strumenti illegali, ma di un’azione che danneggia le popolazioni di seppie e l’equilibrio dell’ecosistema marino.

Le IENE hanno già affrontato il tema della pesca illegale in passato.

Non si tratta della prima volta che il programma affronta questioni simili. Già nel 2019 Luigi Pelazza – insieme a Sea Shepherd – aveva mostrato l’uso dei cosiddetti F.A.D. (Fish Aggregating Devices), costruiti con plastica abbandonata e spesso illegali, responsabili dell’inquinamento del fondale e della minaccia alle specie marine nel Mediterraneo iene.mediaset.it+15iene.mediaset.it+15mediasetinfinity.mediaset.it+15.

Ma non finisce qui: un servizio più recente, andato in onda il 29 settembre 2023, ha denunciato la pesca proibita dei polpi, con tecniche analoghe a quelle impiegate per le seppie. Anche qui si evidenziano periodi di divieto, come dal 15 luglio al 15 agosto, durante i quali l’uso di barattoli/nasse/attrezzi simili, per la pesca è vietato, eppure continua ad avvenire mediasetinfinity.mediaset.it. Si tratta di un problema sistemico, che unisce illegalità, danno ecologico e concorrenza sleale verso chi pratica la pesca in regola.

Nel servizio sulle seppie, Le Iene avrebbero potuto rafforzare l’impatto della propria denuncia inserendo dati precisi: quanti attrezzi sequestrati negli ultimi anni? Quali controlli ha effettuato la Capitaneria? Qual è il punto di vista delle associazioni di settore? L’assenza di questi elementi rischia di trasformare l’inchiesta in un racconto provvisorio, senza peso statistico.

Sicuramente si contribuisce a porre attenzione sul problema, grazie alla sua visibilità digitale e alla passione per il mare. Proprio per questo, secondo i commenti sui social dove si parla di questo servizio, la redazione avrebbe dovuto verificare a fondo il suo passato, garantendo così una testimonianza credibile e forte, in grado di accompagnare un messaggio di tutela e legalità.

L’importante è che si continuerà a monitorare il fenomeno, offrendo aggiornamenti su pratiche legali e sostenibili, supporto alla segnalazione alle autorità competenti e strumenti utili per chi vuole pescare rispettando ambiente e normativa. Il mare merita interventi chiari, trasparenti e responsabili: e ogni testimonianza deve essere all’altezza della sfida.

Vedi il VIDEO SERVIZIO COMPLETO sulla PESCA ILLEGALE della SEPPIA realizzato da LE IENE

https://www.iene.mediaset.it/video/viviani-la-pesca-illegale-delle-seppie_1401836.shtml

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