Aprile 27, 2024

Planetspin

Pesca in mare e acqua dolce

Shore jigging, approfondiamo la tecnica

Parliamo di Shore Jigging con il nostro amico Stefano, in questo articolo andiamo ad approfondire la tecnica,

esaminando alcuni punti chiave che determinano il successo nella battuta di pesca. Leggiamo cosa ci scrive.

Nel precedente articolo scritto per Planetspin ho parlato di Shore Jigging, descrivendo questa tecnica estremamente dinamica, quale una vera e propria filosofia Zen sportiva.

In effetti, lo è. Ora voglio spiegare qualche accorgimento che può migliorare e ribaltare le sorti di una pescata mediocre. Spinto da numerose osservazioni che mi hanno posto alcuni amici sul luogo di pesca e sul perché riuscissi a ferrare molti pesci in più rispetto a loro.

C’è differenza nell’utilizzare una canna da Spinning ed una specifica per lo Shore Jigging.

Inutile dire che i pesci si possono comunque allamare in una sorta di *Spinning Jigging”.

Però nel momento in cui i pesci slamati tendono ad allontanarsi portando con sé il branco, ho decisamente constatato rispetto agli *Spinners*, che continuavo ad avere attacchi sulla lunga distanza, grazie alla canna specifica che mi consentiva di raggiungere (e qui si parla anche di 100 metri e più).

Fare Shore Jigging qui in Calabria ed in particolare nella nostra Locride, caratterizzata da coste piatte lunghissime a perdita d’occhio non è assolutamente facile.

Il pesce subito insospettito guadagna immediatamente il largo profondo. Per forza di causa si deve ri attendere che il pesce, spinto dalla fame, torni nuovamente ad accostare le zone soggette alla compatibilità della nostra attrezzatura. Qui, è doveroso sottolineare che il lanciare implica il fatto di portare con sé almeno due canne diversificate nel diametro d’imbobinamento del trecciato.

CONDIZIONI METEO & ATTREZZATURA
In condizioni di calma di vento o brezza accennata si può utilizzare anche uno 0.18 ed otterremo con un Jig da 40/50 grammi delle distanze di notevole entità.

Quando il vento inizia ad avere una certa intensità soprattutto nelle ore pomeridiane, allora si deve cambiare tattica. Sussiste un parallelo preciso con il Vertical Jigging.
Andando a sondare la colonna d’acqua e corrente relativa, dovremo per forza utilizzare un trecciato di minor diametro in modo da “tagliare” ogni resistenza nel fluido e rimanere bene in pesca.

Stessa cosa nella colonna d’aria rappresentata dal vento.

Necessario utilizzare un trecciato di minor diametro per continuare ad ottenere lunghissime distanze ed anche il controllo sul Jig.

In presenza di vento, consiglio sempre di lanciare nella direzione di provenienza del vento stesso; chiudere immediatamente l’archetto e seguire con il dito la discesa del trecciato in acqua limitando la curvatura del filo in bando.
Mano mano che il Jig scende andremo ad ottenere la pressione giusta del trecciato e sul jig.

Ricapitolando, portare sempre due canne con sé diversificate nel diametro del trecciato.

LUOGHI DI PESCA, LO SPOT 
Un altro aspetto è relativo al luogo di pesca. Quando ci si trova come nella mia condizione e cioè di spiaggiate lunghissime, bisogna sempre fare attenzione se ci siano in zona delle boe. La presenza di boe soprattutto se in acqua da molto tempo non solo costituiscono un punto di riferimento estremamente interessante per lo Shore Jigging ma di fatto è un punto di riferimento per i predatori stessi.

Infatti se le boe risultano posizionate in acqua da molto tempo, si noterà che sulla corda nascono filamenti di alghe che attraggono naturalmente pesci foraggio che a loro volta saranno oggetto di predazione per lampughe, Tonnetti, Lecce e via dicendo.

Di solito queste boe vengono posizionate proprio in corrispondenza della caduta verso acque più profonde.

Tale zona costituisce un’area di pesca a dire poco micidiale. Logicamente si inizia a lanciare in prossimità delle boe per poi ricercare la lunghissima distanza per poi far passare il Jig vicino alle stesse. Già sulle lunghe distanze si ottengono “Strike” interessanti; proprio laddove le canne da Spinning non arrivano.

DISTANZA DI LANCIO & TIPO DI RECUPERO
A questo punto come si possono ottenere più ferrate sulla lunga distanza?
Rimanendo il più possibile in pesca in questa zona che potrebbe essere anche di una ventina di metri rispetto ad un lancio da 90 metri.

Dunque, come fare per rimanere il più possibile concentrati su questa area?
Una volta lanciato, appena il Jig tocca l’acqua, bisogna alternare cinque, sei giri di manovella nel modo più veloce possibile e stoppare per una decina di secondi, quel tanto, da far sprofondare il jig praticamente sul posto. Poi si riattacca con un’altra decina di giri per poi tornare a rilasciare.

Proprio utilizzando questa tattica sono riuscito ad avere attacchi costanti e ferrate anche multiple sul jig. Qualora ciò non succeda perché il pesce è insospettito a questo punto si lascia andare il jig sul fondo e perlustrare questa zona in cerca di altri pesci.

CONCLUSIONI
In questo modo, avremo contemporaneamente gestito la stessa fase di pesca per due obbiettivi distinti: superficie e profondità. Queste sono osservazioni basate sulla mia esperienza diretta nei miei luoghi di pesca he possono essere tranquillamente sperimentate in altri luoghi.

Spero di aver potuto contribuire quel tanto nel dare qualche consiglio “mirato”. Un Grazie a tutti e a Planetspin per concedermi questo spazio. Un arrivederci.

Stefano De Angelis (pagina social qui link)