Ottobre 9, 2025

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Pesca in mare e acqua dolce

Stop alla pesca al cianciolo in puglia: la battaglia di Salento Anglers per salvare i grandi pelagici

Salento Anglers chiede lo stop alla pesca al cianciolo in Puglia durante il fermo pesca per salvare i grandi pelagici e tutelare la pesca sostenibile.

Il mare della Puglia rappresenta una risorsa inestimabile, sia dal punto di vista naturalistico che economico. La ricchezza di biodiversità che caratterizza le sue acque sostiene da secoli le comunità costiere, offrendo lavoro e identità culturale.

Salento Anglers chiede lo stop alla pesca al cianciolo in Puglia durante il fermo pesca per salvare i grandi pelagici e tutelare la pesca sostenibile.

Per preservare questo equilibrio fragile, il fermo pesca è uno strumento fondamentale: sospendere temporaneamente le attività di cattura consente alle specie ittiche di riprodursi e rinnovare gli stock.

Eppure, questo meccanismo di tutela rischia di diventare inefficace a causa di una pratica sempre più diffusa: la pesca al cianciolo. Si tratta di una tecnica nata per insidiare piccoli pesci pelagici come alici e sardine, che oggi però viene utilizzata per circondare e catturare grandi banchi di predatori, tra cui ricciole, alletterati e giovani esemplari di tonno. Il problema è che questo metodo non seleziona, ma intrappola indiscriminatamente anche pesci giovani e riproduttivi, mettendo in serio pericolo l’equilibrio marino.

Le conseguenze si ripercuotono direttamente sulle comunità locali: il mare diventa meno produttivo, le risorse diminuiscono e la piccola pesca artigianale, già fragile, si trova a subire i danni di uno sfruttamento eccessivo.

A sollevare con forza questa questione sono i Salento Anglers, un progetto che riunisce pescatori sportivi e amanti del mare. Da tempo portano avanti una campagna di sensibilizzazione e di pressione istituzionale per chiedere maggiore tutela della biodiversità e regole più stringenti contro l’uso intensivo del cianciolo.

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Le loro richieste principali sono chiare:

  • Obbligo di sistemi di tracciamento (AIS o BlueBox) per tutti i pescherecci che operano con il cianciolo, con controlli costanti e sanzioni pesanti in caso di irregolarità.

  • Creazione di una Zona di Tutela Biologica (ZTB) estesa dall’isobata dei 50 metri fino a due miglia oltre, almeno nei mesi critici di riproduzione delle specie.

  • Maggiore vigilanza e campagne di sensibilizzazione, per diffondere la cultura della pesca sostenibile e responsabilizzare chi vive il mare.

Oltre agli aspetti normativi, i Salento Anglers pongono l’accento su una dimensione etica: il mare non è una risorsa infinita, e difendere i grandi predatori pelagici significa salvaguardare l’intera catena alimentare marina. Senza ricciole, tunnidi e altri pesci chiave, gli ecosistemi si impoveriscono e con essi anche le comunità che dal mare dipendono.

La sfida è culturale oltre che politica: adottare pratiche responsabili oggi significa garantire continuità alla pesca tradizionale, difendere la biodiversità e consegnare alle nuove generazioni un mare ancora vivo.

La voce dei pescatori sportivi del Salento è un appello che riguarda tutti: scegliere la sostenibilità è l’unico modo per assicurare un futuro al patrimonio marino della Puglia.

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