Marzo 29, 2024

Planetspin

Pesca in mare e acqua dolce

BLASTER SHAD FIIISH, conosciamo questa esca

Tra le tante novità che vedremo in questo 2021, sicuramente non passerà inosservato il Blaster Shad della casa francese FIIISH.

Si tratta di un sistema pescante, non una semplice esca artificiale, qualcosa di già visto nel famosissimo Black Minnow, Mug Digger e similari, dove, ad una testina (piombata), può essere collegato un corpo in materiale siliconico (morbido) intercambiabile e sostituibile.

Il Blaster Shad verrà prodotto in 4 colori e 2 misure con dei concetti innovativi per il bilanciamento dei pesi.

Ecco il video di presentazione

Il corpo andrà “avvitato” alla testina, dove è presente una sorta di appendice, con la predisposizione all’alloggiamento del corpo siliconico.

Le misure saranno 13cm (40gr circa)  e 16cm (60gr circa), entrambi i modelli utilizzano la stessa testina che all’occorrenza potremo alleggerire o appesantirla con l’apporto di pesetti (in zinco) o spessorini in policarbonato.

CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE
Quello che salta subito all’occhio dell’angler è la testina con occhio sovradimensionato e la codina paddle, in posizione reverse. Quest’ultima, quasi sicuramente, è stata una scelta per aumentare la resistenza fluidodinamica e reagire con un movimento sinuoso maggiore (wobbling accentuato), anche a basse velocità.

In questo video test/dimostrativo, possiamo dare uno sguardo più attento al prodotto

PREDATORI e DESTINAZIONE D’USO
Come espresso dalla casa, è un’esca che nasce per il luccio, ma

niente ci vieta di utilizzarla nei diversi ambienti di pesca, sia d’acqua dolce che salata

alla ricerca del lucioperca, black bass, siluro, ma anche spigola, barracuda e altri predatori salmastri e marini. Come sempre non ci sono limiti di utilizzo per le esche artificiali, a seconda della nostra conoscenza dell’habitat e delle abitudini alimentari dei pesci presenti nei nostri spot, potremo presentare questa esca nel modo e nel momento migliore.

Con questa esca potremo andare a presentare il nostro artificiale alle diverse profondità, dalla superficie agli 8/9 metri, grazie all’inserimento della pesistica ulteriore.

Il Blaster shad è un’esca concepita per i recuperi lenti e molto lenti, ma anche sul fermo,

grazie alle correnti (ad esempio nei fiumi o nella risacca) riesce ad entrare correttamente in pesca, con un bilanciamento ottimale con il suo wobbling esasperato, per insidiare predatori che tendono agguati e sono tipicamente restii ai veloci inseguimenti in fase di caccia.

IL NUOTO
Ecco un interessante video in cui si mostra l’azione di nuoto in fase di recupero

Info e caratteristiche costruttive (altre info qui clicca qui)

Stampi ad iniezione: I corpi dei Blaster Shad sono realizzati tramite iniezione di una composizione plastica progettata in Giappone. Il processo di lavorazione e la particolare formula della plastica utilizzata conferiscono una resistenza ed una longevità all’esca senza paragoni.
Processo di colorazione: il processo multi-injection permette di ottenere direttamente dei corpi colorati con nuance e profondità di tonalità estremamente naturali e durature.

PRO & CONTRO
Ecco qualche considerazione in merito ad alcuni lati positivi,
– Ci è piaciuto il concetto di intercambiabilità anche se non ai livelli di altre esche precedenti, ma abbiamo sempre l’occasione di risparmiare qualche soldino, sostituendo solo il corpo e non l’intero artificiale in caso di deterioramento per utilizzo o morsi dei predatori.
– OK per la qualità dei materiali utilizzati, soprattutto del filo metallico per collegare l’ancoretta e anche il materiale di quest’ultima merita la nostra considerazione.
– Molto bene anche il concetto di ecocompatibilità ambientale per il basso utilizzo di materiali inquinanti se dispersi in natura.
– Interessante la scelta del paddle reverse come innovazione e maggior wobbling.
– Da considerare anche per la traina lenta, oltre che la pesca al lancio.
– Colorazioni molto realistiche.

Ci è piaciuto meno
– La posizione dell’ancoretta: in spot pieni di vegetazione, il rischio di prendere sporco o incaglio sul fondale è molto alto.
– L’ancoretta è studiata per garantire l’allamata, ma prepariamoci a tante abboccate mancate da parte di pesci di piccola e media grandezza.
– Per poterla utilizzare con efficacia, nei lanci e nei recuperi, serve attrezzatura adeguata non la classica combo tuttofare.
– Sarebbe interessante realizzarla in dimensioni più piccole, soprattutto per insidiare predatori come la spigola.
– Per l’utilizzo in mare servirebbero anche altre colorazioni (n.d.r. anche se nasce come esca da luccio).
– In caso di sostituzione ancoretta con amo singolo, non si potrebbe agganciare al clip in pancia.

Grazie a tutti per la lettura e come sempre… un saluto a tutti gli amici di PLANETSPIN!