Aprile 27, 2024

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Pesca in mare e acqua dolce

L’inquinamento del mare: le esche artificiali e le soluzioni eco compatibili

Il mare è oggi minacciato da numerose fonti di inquinamento. Tra queste troviamo le esche artificiali, conosciamo le novità eco compatibili

Il mare, uno dei tesori più preziosi del nostro pianeta, è oggi minacciato da numerose fonti di inquinamento. Tra queste, un problema emergente è rappresentato dalle esche artificiali utilizzate nell’attività di pesca.

Queste piccole imitazioni di prede naturali, utilizzate per attirare i pesci, possono avere effetti dannosi sull’ecosistema marino nel suo complesso. In questo articolo, esploreremo gli impatti negativi dell’uso delle esche artificiali e le possibili soluzioni per mitigare questo tipo di inquinamento marino.

Le esche artificiali, spesso realizzate con materiali plastici, possono costituire una minaccia per la vita marina.

Una volta utilizzate, queste esche possono staccarsi dai pescatori o essere perse in mare a causa di catture accidentali o attività di pesca irresponsabili. Queste piccole particelle di plastica possono finire nell’oceano, contribuendo alla crescente quantità di rifiuti plastici presenti nelle acque marine.

Impatto sull’ecosistema marino
Le esche artificiali possono avere diversi effetti negativi sull’ecosistema marino. Innanzitutto, la plastica delle esche può essere ingerita da pesci, tartarughe marine, uccelli marini e altre specie marine, causando soffocamento, ostruzione intestinale e persino la morte. Inoltre, le esche artificiali possono alterare gli equilibri naturali delle popolazioni ittiche. Alcuni studi suggeriscono che l’uso eccessivo di esche artificiali può portare a una diminuzione delle specie di prede naturali e favorire la proliferazione di specie non desiderate, con conseguenze negative sull’intero ecosistema marino.

Per affrontare il problema dell’inquinamento marino dovuto alle esche artificiali, è necessario adottare misure preventive e promuovere pratiche di pesca sostenibile. Ecco alcune possibili soluzioni:

Sensibilizzazione e educazione
È fondamentale informare i pescatori, gli operatori del settore e il pubblico in generale sugli effetti dannosi delle esche artificiali sull’ambiente marino.

Campagne di sensibilizzazione possono contribuire a promuovere l’uso responsabile delle esche e a incoraggiare alternative più sostenibili.

Sviluppo di alternative sostenibili
Gli innovatori nel settore della pesca possono lavorare per sviluppare alternative alle esche artificiali realizzate con materiali biodegradabili o compostabili. L’uso di esche naturali, come vermi o insetti, potrebbe rappresentare un’opzione più ecocompatibile.

Raccolta e smaltimento responsabile
I pescatori devono essere incoraggiati a raccogliere e smaltire correttamente le esche artificiali dopo l’utilizzo. È importante educare sulla necessità di non abbandonare le esche in mare, ma di riportarle a terra per un adeguato smaltimento.

L’inquinamento del mare dovuto alle esche artificiali rappresenta un problema crescente che richiede un’azione immediata.

Gli effetti negativi di queste piccole particelle di plastica sull’ecosistema marino sono evidenti, ma con una combinazione di sensibilizzazione, regolamentazioni, sviluppo di alternative sostenibili e pratiche di pesca responsabili, possiamo mitigare l’impatto e proteggere il prezioso equilibrio del nostro mare. Solo attraverso sforzi congiunti tra pescatori, autorità competenti e il pubblico possiamo garantire un futuro sostenibile per il nostro oceano.

Quest’anno l’azienda francese Fiiish ha presentato la sua nuova esca, il Biotop Stick, al salone di Clermont-Ferrand. Si tratta di un’esca progettata per non lasciare microparticelle di plastica quando si decompone nell’acqua marina.

Biotop Stick è un’esca realizzata con risorse rinnovabili, in una plastica che non richiede l’uso di petrolio nel suo processo di produzione. Questo materiale è stato creato in modo da poter essere scomposto dai microrganismi marini senza causare tossicità nell’acqua. Questa esca è priva di vernice, sempre per limitare l’inquinamento, cosa molto importante quando si utilizzano vernici a base di solventi.

Gli occhi dell’esca sono realizzati con perline di vetro, molto più rispettose dell’ambiente rispetto alle classiche perline di plastica presenti nella maggior parte delle esche artificiali commerciali. Infine, questa esca, di concezione francese, sarà prodotta in Francia, più precisamente nel Finistère, nella regione della Bretagna, per limitare l’impatto di carbonio che potrebbe derivare dal trasporto su lunghe distanze.

Grazie a tutti per la lettura e come sempre un saluto a tutti gli amici di PLANESTPIN!

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