Un recente studio scientifico ha svelato nuovi dettagli sul modo in cui i pesci localizzano le esche sott’acqua.
Pubblicata nel giugno 2024 sulla rivista Nature dagli scienziati dell’Einstein Center for Neurosciences di Berlino, questa ricerca mostra come alcuni tipi di esche vengano percepite meglio di altre grazie alle capacità uditive e sensoriali del pesce.
Una scoperta che può cambiare radicalmente l’approccio alla pesca sportiva sia al black bass in acque interne sia alla spigola in mare.
Come i pesci individuano i suoni subacquei
Per gli esseri umani è semplice capire la direzione di un suono grazie alla differenza di volume e tempo tra le due orecchie. Nei pesci, invece, il processo è più complesso: il suono viaggia in acqua molto più velocemente e il corpo non crea grandi differenze di volume tra un lato e l’altro.
I pesci utilizzano due meccanismi principali:
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Movimento delle particelle: tramite alcuni organi sensoriali percepiscono il leggero spostamento delle molecole d’acqua, utile ma poco preciso.
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Pressione delle onde sonore: la vescica natatoria vibra con le onde di pressione, fornendo informazioni aggiuntive.
Il confronto tra questi due segnali consente ai pesci di individuare la direzione di un suono, seppur con una precisione limitata. - La linea laterale viene solo in parte sfruttata dai pesci (per approfondire l’argomento, ascolta il PODCAST sul canale youtube planetspin fishing)
Le limitazioni sensoriali dei pesci
A differenza di carpe o pesci gatto, che possiedono strutture ossee in grado di trasmettere i segnali sonori direttamente , molti predatori come black bass e spigola sono generalisti dell’udito. Questo significa che riescono a percepire soprattutto le basse frequenze, intorno ai 100 Hertz, e individuare solo una direzione approssimativa. Per questo motivo reagiscono meglio a suoni forti e profondi piuttosto che a frequenze alte e sottili.
Black bass e spigola: differenze e similitudini nella percezione delle esche
Sebbene appartengano ad ambienti diversi, i due predatori mostrano tratti comuni e differenze significative nel modo in cui percepiscono le esche.
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Similitudini
Sia black bass che spigola utilizzano principalmente vibrazioni e suoni a bassa frequenza per localizzare le prede, soprattutto in condizioni di scarsa visibilità. Entrambi rispondono bene a esche che spostano molta acqua o che emettono rumori sordi e profondi. -
Differenze
Il black bass vive in laghi e fiumi, dove l’acqua può essere torbida e ricca di vegetazione. Qui la sua sensibilità ai suoni a bassa frequenza è fondamentale per individuare esche nascoste tra cover o erba fitta.
La spigola, invece, predatore tipico del mare, sfrutta maggiormente la vista in acque limpide ma diventa molto ricettiva alle vibrazioni e alle onde di pressione in condizioni di mare mosso o torbido. A differenza del black bass, che spesso attacca per reazione, la spigola tende a studiare di più il movimento dell’esca, rendendo a volte necessario un approccio più naturale e meno rumoroso.
Le esche più efficaci per stimolare i predatori
Le esche capaci di richiamare black bass e spigola a distanza appartengono a due categorie principali:
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Esche rumorose a bassa frequenza: rattles a colpo singolo (one-knockers), bladed jigs, buzz baits con colpi secchi e profondi.
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Esche che spostano acqua: spinnerbaits con pala Colorado, crankbaits a oscillazione ampia, esche che generano pressione più che rumore.
La combinazione di suono e vibrazioni può risultare particolarmente efficace in entrambe le specie, ma con approcci diversi: più aggressivo per il black bass in acque torbide, più discreto e naturale per la spigola in acque limpide.
Quando usare il richiamo potente
In acqua torbida, con scarsa visibilità, sia black bass che spigola reagiscono meglio a esche rumorose o a forte vibrazione. Lo stesso vale quando i pesci sono in fase di attività elevata o quando si devono coprire grandi zone di pesca.
Quando preferire un approccio silenzioso
In condizioni di acqua limpida o con pesci diffidenti, un’esca troppo rumorosa può insospettire soprattutto la spigola. In questi casi conviene puntare su presentazioni più sottili come softbait, creature bait o jerkbait dal movimento naturale. Il black bass, pur essendo un predatore reattivo, in giornate di forte pressione di pesca può anch’esso preferire esche meno invadenti.
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