Marzo 28, 2024

Planetspin

Pesca in mare e acqua dolce

ITINERARIO PESCA CAMPANIA – Il Volturno a Capua (CE)

Il Volturno (Vulturnus, Olotronus, in latino) è il più lungo fiume dell’Italia meridionale, con una lunghezza di 175 km e un bacino esteso per 5.550 km², e il principale per portata. Nasce in Molise presso Rocchetta a Volturno, in provincia di Isernia, e attraversa le province di Caserta e Benevento, in Campania, sfociando nel Mar Tirreno presso Castel Volturno.

Il Volturno è un fiume magico, il più grande di tutta l’Italia Meridionale con cento realtà diverse e mille panorami, dalla sorgente alla foce. Certamente non bastano poche righe per descriverlo tutto, in questo articolo parliamo del tratto sicuramente più famoso ed importante sia a livello agonistico che per le catture che è possibile effettuare.
Dopo anni di attesa Capua si riconferma capitale dello spinning.

In verità già qualche anno fa, un pò per gioco, lanciammo in nostri artificiali e qualche cavedano venne su. Poi col passare del tempo abbiamo iniziato a capire i gusti dei pesci e quelli che salivano su erano circa 7-8 per battuta. Poi nell’ultimo anno abbiamo trovato i posti migliori e le catture non si sono contate.
Da allora a Capua si è riscoperto lo spinning. Pescatori di tutto punto si presentano sulle sponde armate solo delle corte canne e di artificiali leggerissimi, anche se io, personalmente, ho allamato i cavedani con artificiali da luccio.

Un esca rivelatasi inaspettatamente magica, pronta a sostituire il classico martin, è l’ondulante argentato da mare con la paletta o ciuffetto rosso in cosa. Posso assicurare che in alcuni momenti si rileva molto produttivo. Con questo artificiale si fanno lanci più lunghi e provoca meno attrito nella corrente.

LA NOVITA’ ASSOLUTA

CAPUA

Un giorno mentre con l’amico Celentano (titolare dell’omonimo negozio di pesca) si parlava di barbi, è arrivato un ragazzo che pocanzi aveva acquistato un martin giallo, è entrato nel negozio e ha detto: “potete dirmi che pesci sono questi?” – non credevamo ai nostri occhi, erano proprio tre bellissimi persici reali. Il ragazzo aveva riferito di averli presi a valle del ponte della ferrovia. In un primo momento abbiamo pensato seriamente che il ragazzo era stato indottrinato da qualche amico buontempone per prenderci in giro. Poi come San Tommaso abbiamo voluto toccare con mano e quando i “reali” sono saliti a galla (sempre insieme a magnifici cavedani) è iniziata la ricerca teorica su come quei pesci abbiano deciso di mettere su casa proprio a Capua. Le teorie sono varie, c’è chi dice che la qualità delle acque sia migliorata nettamente (è questo è sacrosantamente vero); chi dice che siano arrivati durante l’ultima piena (è questo può essere); chi invece come me pensa che qualche buon benefattore li abbia presi altrove per e li abbia poi immessi a Capua dove si sono moltiplicati. La teoria più plausibile è che la natura stia lentamente riprendendo il sopravvento sull’inquinamento riportando le acque all’antico splendore. Non dimentichiamoci che mezzo secolo fa qui c’erano gli storioni e le alose. Alose che nella primavera 2002, miracolosamente si sono rifatte vive in prossimità della foce, fino ad arrivare a Cancello Arnone, dove poi non sono più andate avanti per mancanza delle scale di rimonta (i cui fondi per realizzarle furono stanziati e mai utilizzati) e perché sterminati dagli enormi “cala cala” (termine locale per definire le enormi bilance del Volturno).

Sempre quest’anno, a valle del ponte della ferrovia e verso Brezza, sono venuti fuori numerosi punti di acqua bassa dove è possibile scendere in acqua senza affondare, allora come per incanto ecco spuntare i pescatori a mosca, anche se si è in una prima fase sperimentale per cercare di capire che mosce funzionano.
Il fiume, dicevamo, attraversa tutta Capua, qui troviamo tre famosissimi campi di gara: il Campo Sportivo, il Casilino e il Paperino. Orbene non vi è un agonista di fama che non abbia mai calcato io tratto capuano del Volturno, a Capua una volta l’anno viene effettuata una delle gare finali del campionato Italiano di pesca al colpo; Trabucco, Milo, Casini, Barbetta e tanti altri la conoscono bene ed hanno imparato ad apprezzarla.

Il Campo Sportivo (detto così perchè si trova alle spalle del campo di calcio) è sicuramente il più impervio ed isolato, qui però si pescano i cavedani più grossi in assoluto. Gli altri due campi si trovano a ridosso dell’abitato e sono densamente frequentati sia dai garisti che dai pescatori per diletto.
Oltre ai campi gara suddetti vi è poi un sabbione che si trova tra il casilino e il paperino. Qui lo spinning rende discretamente. Non vi sono alberi che ci possono impedire il lancio e il fondo è abbastanza uniforme. Altra prerogativa importante è che in questo punto è quasi a ridosso del ponte, proprio nella buca all’altezza della curva dove si accumula tutta la pastura lanciata in acqua dai pescatori del casilino. Ciò fa in modo che vi sia un numero costante di pesci in ogni momento. Oggi però parliamo specialmente di cavedani. Bei cavedani, che nel periodo invernale perdono tutta la loro diffidenza e abboccano anche a montature rozze e terminali da “Surf Casting”.
I punti migliori per lo spinning sono le cascatelle sotto ai ponti che si trovano a ridosso dell’abitato e sono facilmente accessibili. Qui non scendete assolutamente con i piedi in acqua, ci sono buche profonde e sabie mobili, state sempre con il piede all’asciutto.
Potrà capitare in certe giornate che i cavedani siano più sospettosi e allora, in caso di corrente molto lenta, dovremo impiagare il micro spinning con artificiali di pochi grammi.
Qui parecchi pescatori con canne delicate e sensibili, spesso, non riescono a salpare le grosse prede che mettono allo spasimo tutta l’attrezzatura regalando combattimenti bellissimi.
Quando si giunge a Capua per prima cosa bisogna capire l’umore dei pesci, affacciandosi dal ponte, se l’acqua non è torbida, si vedono nitidamente i banchi di pesci e si può subito individuare la posta giusta.
A Capua vi sono quattro negozi di pesca molto forniti, due di essi si trovano proprio sulla riva del fiume. Si trova ogni tipo di esca tutti i giorni, ogni tipo di pastura ed ingrediente per personalizzarla, moltissimi tipi di artificiali, nonché attrezzature specifiche per la pesca in acque interne e si può scegliete tra tutte le marche del settore a seconda di ogni tasca.

COME ARRIVARE A CAPUA
Autostrada A1 Milano-Napoli uscita Capua, proseguire per il centro cittadino. Per accedere al sabione e al paperino si scende da una strada sterrata posta all’altezza del ponte da dietro il distributore di benzina. Al casilino si accede agevolmente dalla strada “Riviera Casilino”, qui si può agevolmente lasciare l’autovettura in uno dei parcheggi custoditi. Al campo sportivo si accede lungo una strada sterrata dietro lo stadio, qui consigliamo di non andarci da soli, non si sa mai, il posto è isolato.
Al sabbione e al paperino si scende per una comoda strada con accesso di fianco alla clinica. Da qui si raggiunge anche il ponte della ferrovia. Il Tratto dei persici reali si raggiunge percorrendo una strada sterrata dietro l’ex stabilimento Pirotecnico. Scendendo poi verso la strada per Brezza si trovano numerosi punti di acqua bassa bove è possibile scendere piedi in acqua.
Le foto dei posti e delle catture sono visionabili presso il negozio di pesca dell’amico Celentano sulla via Riviera Casilino.
Altra strada per Capua è la Via Appia sia che si provenga da Napoli che da Roma.
Capua si trova a circa 170 km a sud di Roma, 25 a nord di Napoli e 5km da Caserta.

Ecco la mappa google interattiva per raggiungere il fiume Volturno nei pressi di Capua per la pesca sportiva