Parliamo di trout area, approfondiamo la tecnica con l’esperto Gabriele Mazza (alias Lello Smith), che ci fornisce importanti indicazioni su questa tecnica di pesca.
Quest’oggi nell’ambito del trout area, andiamo a parlare della pesca sul fondo ovvero del BOTTOM.
È una tecnica che va affrontata nei momenti in cui il pesce staziona sugli strati più bassi dello specchio d’acqua ovvero nel periodo invernale.
Giornate con bruschi cali delle temperature o nel momento di frega del salmonide.
La pesca a bottom, a differenza di quello che si dice in giro, non è quella affrontata con i cosi detti BOTTONCINI (VERTICAL)
ma la si può fare sia con gli spoon che con varie tipologie di hard bait presenti sul mercato, con canne rigide e con fili con una ridotta elasticità. Ora andiamo a elencare le attrezzature.
LE CANNE
Le tipologie di canne che possiamo usare sono due.
TUBOLAR (canna con grezzo in carbonio cavo di una lunghezza dai 6′ fino a 6’6 piedi con azione di punta per un’elevata sensibilità e un’ottima prontezza in ferrata, da usare per la maggiore con hard bait da fondo o metal-vibe)
SOLID-TIP(canna con vetta riportata in carbonio pieno di lunghezza dai 5’4 ai 6’3 piedi con azione fast o ex-fast per avere un’elevata sensibilità su qualsiasi esitazione del pesce sull’esca, da usare con spoon o hard bait da fondo)
IL MULINELLO
Il mulinello più adatto in questa tecnica deve avere un rapporto d recupero molto basso ovvero tra i 60/70 cm per giro di manovella e di taglia 2000/2500.
IL FILO MADRE E IL TERMINALE
La linea madre per questa tipologia di pesca deve avere un elasticità ridotta per una massima sensibilità (ESTER, TRECCIATO) e molte volte un colore sgargiante per visualizzare la distanza e la posizione di pesca, di diametro tra i 0,12/0,14mm per l’ester e pe0,2/0,3 per i trecciati, con terminali in fluorocarbon dal 0,10 a 0,16 rapportati alle dimensioni della madre.
GLI ARTIFICIALI
Come dicevamo in precedenza gli artificiali per questa tecnica possono essere di tre tipi.
SPOON: con poco movimento(wobbling), perché il pesce che staziona sul fondo molte volte non gradisce vibrazioni, ma quel pulviscolo che andiamo ad alzare sul fondo con lo strisciare dell’esca, ed è in quel momento che abbiamo l’attacco.
METAL-VIBE: sono quegli artificiali in metallo che con il recupero del mulinello o con colpi di canna verso l’alto, andiamo a far saltellare sul fondo stesso provocando vibrazioni e movimenti
HARD BAIT: sono quegli artificiali che riproducono pesci o insetti fatti in diversi materiali(legno, abs etc) con il peso tutto spostato nella parte anteriore dell’esca(bottombump) o vibe per un azione con saltelli o strisciate sul fondo.
Tutti le esche elencate possiedono due ami senza ardiglione, sono di colorazioni che partono dal naturale o pelle t(mangime d’allevamento) ad arrivate con colori sgargianti da usare a secondo delle tonalità dell’acqua e del fondo.
Parliamo di trout area, approfondiamo la tecnica con l’esperto Gabriele Mazza (alias Lello Smith), che ci fornisce importanti indicazioni su questa tecnica di pesca.
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